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RACCONTI & CO. / 11 'U nonni miji

 

Non ho mai conosciuto mio nonno materno, Salvatore, se non dai racconti di mia madre che lo ha tenuto sempre in vita. Pensavo a questo aitante giovane, sceso giù a valle, dai monti della Sila, che si innamorò di mia nonna e diede inizio ad un nuovo corso della sua, della nostra vita. Siamo punti di luce nella costellazione della famiglia e dell’Universo. Una poesia rimane, a coltivare i ricordi di chi ci abbandona, perfino di chi ignoriamo la voce e i gesti. La prima versione, quella originale è in dialetto coriglianese, che ho poi tradotto più fedelmente possibile nella seconda, in italiano .

 

‘U  NONNI  MIJI

‘Ntru  cori   ‘i   mamma  mija                                  

nu  suli  rispiaciri:

ghera  arrivati  troppi  priesti

l’ura ‘i tinni  jiri…

E gghia cch’’ei  riri allura!

Manch  t’ei canusciuti

e  gghera  ‘ntra menti  ‘i  Ddiji

quanni  ti  nni  su  gghiuti.

Ghilla  mi  cunta  però

ca  tu  ghera  trop pi  bielli,

e quanni  ti  ricugghiva   ‘ntra  vinella,

e  di  luntani ti  virija,  fujiva  a  ddua ttia

e  s’ammucceva  ‘ntru  mantielli.

‘Ntra  vita  tua  ‘na  mugghiera  e  cinchi  figghi,

‘u  fasci  e-r-‘a  pastamurizia

pu’  ‘na   fimmina  e-r-‘a  freva  maltese

e  tutt’è  jjuti  a  pricipiziji.

Ma  ‘u  tagghi   ca  ‘n-faccia  t’hani  fatti,

quanni   suttatterra  t’hani  misi

‘un-n-era  cchiù   nu  spreggj

ma  ‘u   signi

ca  ppi  mija   t’ha  purteti   ‘m-paravisi.

       MIO  NONNO

 Nel cuore di mia madre

 un solo dolore:

era arrivato troppo presto

l’ora di andartene.

E io che devo dire allora?

Nemmeno ti ho conosciuto

ed ero nella mente di Dio

quando te ne sei andato.

Lei mi racconta però

che tu eri troppo bello

quando ritornavi nella stradina,

e lei da lontano ti vedeva, scappava da te

e si nascondeva sotto il mantello.

Nella tua vita una moglie e cinque figli,

il fascio e la liquirizia

poi un’amante e la febbre maltese

e tutto è precipitato.

Ma il taglio che sul viso

ti hanno fatto,

quando ti hanno seppellito

non era più uno sfregio

ma il segno

che per me ti ha portato

in paradiso.

ennebi

                                                                                                                                        

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