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FABULA RASA /6 ... e fu subito Luce

Da molto tempo desideravo fare luce. Da quanti anni volevo leggere le parole scritte da Luce Irigaray? Come se fossero state da sempre dentro di me ma frammentate. E la sua lettura ha cominciato a darvi ordine, forma, fisionomia. Io, tu, noi. Il passaggio dal matriarcato al patriarcato. Il sopruso linguistico. Il controllo da parte della cultura maschile e la costruzione di una società che ha schiacciato il genere femminile. Dove mettiamo tutto questo? Luce fa luce senza rancore né ostilità, ma con lucida e rigorosa analisi: le donne non vogliono uguaglianza, non vogliono pari opportunità; le donne, da sempre (e lei se ne fa illustre portavoce), chiedono rispetto e leggi che diano, sappiano dare valore alla differenza di genere. Essere donne non è una colpa da pagare. No. Essere donne è un privilegio da difendere. Quando arriveranno la dignità e la legislazione che il genere femminile meritano? Luce spazia nel rispetto della distanza fra maschile e femminile. Senza smarrire la propria identità, e senza il rischio di impossessarsi dell’altro. Lo si percepisce e lo si ama, l’altro: per costruire una comunità umana, nella quale nessuno prevarichi e nessuno si sottometta. Luce ci invita alla cultura greca delle origini per ritrovare la nostra appartenenza naturale e alimentarla per rispettarne le differenze. Accettiamo? Se non poniamo le basi di questa nuova cultura nel nostro io, nella nostra coppia, si potrà mai costruirla nella società, nel mondo? Si può recuperare la pace mediante l’antica legge dell’ospitalità femminile. La cultura universale si nutre della differenza di genere. Ma con Luce questa diventa il luogo ideale per coltivare la fedeltà a se stessi e l’accoglienza dell’altro nella sua differenza. Mettiamoci alla prova, una buona volta! Non si tratta di un obbligo morale che renderebbe questo ideale astratto, ma del desiderio di aprire il proprio mondo che contiene in sé la capacità di tornare a casa. Altrimenti diventa un esilio, dalla nostra origine, dall’amore per se stessi. Altrimenti, in parole povere, conflitto, violenza, vendetta. Questo è il rovescio della medaglia, purtroppo la realtà che viviamo. La legge della natura è stata soppiantata dall’ordine della cultura maschile. E allora? Che possa finalmente rincontrare il femminile in una nuova casa universale, in una nuova fase della nostra evoluzione: è questa la speranza di Luce e di tutti noi. L’obiettivo comune: maturare il vero rispetto per l’altro, nella sua differenza, guardando non al passato che ci ha diviso ma al futuro che ci unirà. All’inizio lei era, e sarà, Luce.

 

ennebi

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