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RACCONTI & CO / 23 Sulla cresta dell'onda

Oggi l'onda è lunga come la nostalgia che ho di te. Ma sono soltanto poche ore di lontananza.

La schiuma mi riporta su antichi vascelli ad attraversare lontane tempeste, dissolte poi nell'eco di troppe voci.

Giorni, notti, anni, nella lotta dell'anima, giù nelle profondità sommerse.

 

Domani il sole sorgerà ancora ma nessuno può esserne certo. Forse solo il mare che sta lì da sempre a sostenere il cielo. Metterà la sveglia per incontrarlo al solito posto, parlare del più e del meno per passare poi, come fanno due buoni amici, alle questioni più intime.

 

All'alba i sogni scappano via dopo aver liberato l'inconscio. Forse vanno a finire nel fondo dell'abisso a far compagnia a pesci e conchiglie Per raccontare alle sirene di desideri umani, di mortali passioni. E loro sorridono di noi.

 

Un'aria lattiginosa ricopre le vette del Pollino. Un levantino pigro increspa le onde. Percepisco la voce del mare nel dormiveglia dell'anima. Mi culla nella speranza di un nuovo giorno e di un altro ancora.

 

Questa luce mi acceca, mi impedisce di guardare oltre, mi nasconde l'orizzonte. Resto qui ad aspettare la compagnia del vento. Conosco la sua puntualità. Nemmeno il mare può protestare. Figuriamoci io! Minuscolo granello di sabbia. Chissà dove dormirò stanotte, A quali stelle dedicherò il mio canto.

ennebi

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