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FABULA RASA 41 / Elda e gli uomini

Ho conosciuto Elda Lanza in un’intervista alla televisione e mi ha colpito talmente tanto da cercarla sui social e chiederle l'amicizia su fb. Lei è stata  gentile e ho  cominciato a seguirla: mi affascinava la dolcezza mista alla forte personalità di quella attempata, attivissima e ancora bella signora. Aveva già passato i novanta ma manteneva la lucidità e la freschezza mentale di una giovane donna.

Lei, la prima presentatrice Rai, esperta di comunicazione, docente di costume, giornalista e scrittrice. Che faccio per conoscerla meglio?  Leggo uno dei suoi tanti libri. Uno che mi colpisce per il titolo, Uomini, 2017, Salani; ma soprattutto per il sottotitolo, La stupidità in amore è una cosa seria. Un insieme di racconti che formano un romanzo. Il romanzo dei suoi amori. Della sua vita. Il bisogno impellente, in tarda età, di raccontarsi fino in fondo ma con grande ironia.

Elda bambina che vede il suo papà tradire la mamma con la sorella di costei: la zia con la quale il padre, che lei non riuscirà mai a perdonare, andrà via. E da allora diventa la bambina che non sapeva piangere. Elda col primo amore e con altri amori: uomini dai quali ha imparato tanto e uomini dai quali non ha imparato nulla.

Eravamo liberi e io ero femminista.

Otto anni. Che avrebbero dovuto insegnarmi qualcosa. Invece ogni volta che ritornava, io gli credevo. Come se non potessi vivere senza di lui. Senza rendermi conto che era lui che non avrebbe saputo come vivere senza di me.

E poi, l’amicizia col signor G, e un figlio, la separazione dal marito, anzi tre separazioni. La violenza di un direttore, la conseguente gravidanza e l’aborto.

Non lo dirò mai a nessuno.

Senza riuscire a cancellarlo dalla mia testa e dal mio corpo, sarà il mio segreto per sempre.

Il mio modo di odiare gli uomini per sempre.

E infine la vendetta creativa. Il suo personaggio Massimo Gilardi. Nato dalla mia fantasia, nato dal bisogno di parlare di un uomo vero. Nato dalla mia delusione. Dalla mia sfiducia. Dal mio dolore. Dalla mia voglia di quell’amore, che non ho mai conosciuto.

Ho appreso che ieri, a novantacinque anni, Elda Lanza se n’è andata. Ho sentito un sottile e penetrante dolore. Come se la conoscessi da sempre.

 

ennebi

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