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DIARIO La borsa della mente /2

Oggi sento il bisogno di svuotare o, meglio, di ripulire la mente così come faccio talvolta con le mie borse. Si sa che la borsa delle donne è un pozzo senza fondo. Eccola rivoltata come un calzino e tutto rotola giù. Provo a fare l’inventario del contenuto: delle cose da buttare e di quelle da conservare.

Salta subito agli occhi qualcosa. Cosa me ne faccio della paura di morire? Quella vorrei gettarla proprio nella spazzatura. Ma come si fa, non l’hanno ancora prevista nella differenziata - eh sì che funziona bene, ormai. Niente da fare, è dura a morire…  non si fa mollare.

Vediamo un po' che c’è in questo borsellino… oh cacchio, è pieno zeppo di pensieri ossessivi, di stupide fobie e di incubi ricorrenti. Potrei, magari, regalarli a qualcuno. Tutto fa brodo quando si ricicla a Natale… ma non fare la cinica che non ti riesce. Eppure, di queste paure, dovrei proprio imparare a farne a meno, almeno una cernita o, che so, tenerne solo qualcuno di riserva. Già…

In questo scomparto, invece, c’è abbondanza di fantasie, di sogni ad occhi aperti e di tanti troppi ideali. Starebbero meglio in soffitta fra le cianfrusaglie o col vino in cantina? Uffa, non so decidermi. Troppa confusione, sfido io che poi mi sento la testa piena, affollata, con tutta 'sta roba ingombrante che mi porto appreso: bisogni, desideri, ricordi, (non parliamo del peso della memoria, meriterebbe un capitolo intero), impulsi (ma quelli non stavano più giù?). E poi, idee, intuizioni, riflessioni, progetti, visioni (no, quelle mi sa che vanno nello scomparto precedente, con le fantasie).

Ho l’impressione che non ci sia proprio tutto, fammi controllare  qualche piccola tasca interna. Infatti. Apro la cerniera lampo e che cosa scivola sul ripiano, sparpagliandosi? Tutta una serie di pregiudizi, stereotipi, preconcetti e strutture rigide che avevo creduto di avere eliminato negli SPAM. Falsa illusione! Appunto, anche loro mi mancavano all’appello, ma può capitare che fra i vari astucci in bella mostra quello delle false illusioni sfugga. Potrei congelare tutto, magari cercare istruzioni per nuove tecniche di ibernazione. Anche le pretese ci starebbero bene.

Come faccio a mettere ordine in questo mare? Non so proprio da dove cominciare. Forse mi conviene aspettare il cambio di stagione, che so, le pulizie di primavera. Magari, bando all’avarizia, affidarmi ad una ditta specializzata per la disinfestazione.  Che so, almeno ad un tecnico per un controllo completo: qualche pezzo potrebbe essersi deteriorato, tipo i neuroni a specchio che sono sensibili, o forse è perfino scaduta l’epifisi cerebrale (si sa che quella è un crocevia importante). Sarà arrivato il momento di fare quel benedetto tagliando, che rimando sempre, almeno ad uno degli emisferi… ho sentito che se ti beccano ti affibbiano multe salate e se non hai fatto la revisione annuale ti ritirano addirittura il mandato cerebrale.

 Ma che cosa è rimasto incastrato nel taschino porta - cellulare? Come ho fatto a non accorgermene prima… No, non è il rossetto né il rimmel, no, è la mia sete di libertà. Quella me la tengo stretta. Ma con il resto che faccio? butto o conservo? Ho capito. Tengo tutto. Pure lo stress e i rimpianti.  Le avarie del motore. Le anomalie del presente. L'instabile equilibrio  con le mie ossessioni. Sapete che vi dico?  Rimetto ogni cosa in borsa, al suo posto, un po' alla volta, con cura: è un rito, come una tradizione da rispettare. L’accarezzo e la ripongo. Alla fine tutto fa parte di me. Nella buona e nella cattiva sorte. Però speriamo di usare solo quello che non nuoce gravemente alla salute. Ormai sono anni che non fumo e la mia ultima sigaretta - alla memoria di Zeno Cosini, una Marlboro ingiallita, è conservata nella scatola di latta smaltata con gli angioletti, in buona compagnia: con le pietre di mare a forma di cuore, i fiori secchi e i fili di lana colorati rosso e verde; quelli della tela di Penelope che ho imparato a tessere quando facevo gruppo di analisi al femminile.  

P. S.  Nel campionario non figurano la paura del Covid e della guerra solo perché il pezzo è stato scritto prima del 2020.

ennebi

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Commenti: 12
  • #1

    Maria Francesca Lucanto (mercoledì, 02 marzo 2022 15:36)

    Potenza della tua scrittura

  • #2

    Nuccia Benvenuto (mercoledì, 02 marzo 2022 15:46)

    Grazie. Scrivere è necessario, soprattutto in tempo di guerra!

  • #3

    Tina Guastalegname (mercoledì, 02 marzo 2022 15:52)

    Originale e scorrevole, profondo e allo stesso tempo spiritoso e incredibilmente vero, potente e coinvolgente. Hai un dono.

  • #4

    Oriana (mercoledì, 02 marzo 2022 15:53)

    Molto bello! Grazie Nuccia, è sempre un piacere leggere i tuoi scritti.

  • #5

    Filomena Presta (mercoledì, 02 marzo 2022 15:59)

    La borsa delle donne è piena di tanti oggetti, nell’ordine o nel disordine rappresenta l’universo dei pensieri e delle emozioni femminili. È un bagaglio necessario di cui non ci si può privare… c’è il superfluo e l’indispensabile.

  • #6

    Nuccia Benvenuto (mercoledì, 02 marzo 2022 16:01)

    Grazie a voi per l'attenzione e gli apprezzamenti, che mi stimolano a scrivere ancora

  • #7

    Wanda Araco (mercoledì, 02 marzo 2022 17:08)

    Cara Nuccia mi sono rivista leggendoti, il racconto è molto bello e scorrevole. Brava ragazza.

  • #8

    Maria Teresa Armentano (mercoledì, 02 marzo 2022 18:25)

    Questa borsa che ha il cervello sopra come simbolo, tra l'altro un cervello di vari colori , è immagine della mente che non puoi svuotare come fosse una borsa . Puoi cercare solo di riordinare i pensieri rendendoli meno tristi, disinnescando la mina dell'angoscia in certi periodi bui. La metafora della borsa svuotata rende perfettamente l'idea di un tentativo di riorganizzazione dei pensieri che sono tuoi comunque e lì resteranno per sempre .
    Maria Teresa Armentano

  • #9

    Nuccia Benvenuto (mercoledì, 02 marzo 2022 18:42)

    Cara pesce Wanda, siamo tutte nello stesso mare! Grazie.

  • #10

    Nuccia Benvenuto (mercoledì, 02 marzo 2022 18:43)

    Cara Maria Teresa, grazie per la tua riflessione.

  • #11

    Giusi De Martino (mercoledì, 02 marzo 2022 19:56)

    Le tue cellule specchio mi hanno sempre sorriso, come il tuo viso la prima volta che ti ho guardato in un seminario di sophi analisi a Frascati.
    Il Mito di Ulisse e della a sua sposa Penelope si insegnano a navigare e tessere nel mare della nostra con fiducia incrollabile verso la nostra Itaca.
    Ti abbraccio forte e ti ringrazio per i tuoi scritti che sempre mi scaldano il cuore e mi rigenerano la mente.
    “Affinità elettive”
    Giusi❤️

  • #12

    Nuccia Benvenuto (mercoledì, 02 marzo 2022 20:27)

    Cara Giusi, coraggiosa compagna di numerose scoperte e di costruttivi dialoghi, grazie per il calore che guidano le tue parole. Un abbraccio.