DIARIO C’era una bambina /5

C’era una bambina che non mi ricordo. A parte qualche piccolo dettaglio, non ne ha voluto sapere di uscire allo scoperto. Sta chiusa lì nel suo guscio a difendere chissà cosa (qualcosa che morirà con me ma tanto chissenefrega ormai) e a prendersi gioco della psicoanalisi, della psicologia, della terapia, del counseling e compagnia bella. Tutto sta a creare un equilibrio: quando fa capolino la accarezzo, lei mi sorride pure, ma poi si ritrae e va bene così. Rimproverarla non  posso, mi guarda con gli occhioni teneri e innocenti.

A cosa servirebbe ancora scavare? Se scavo sulla spiaggia si sa che trovo l’acqua di mare e che tutta l’acqua del mare non si può contenere. La mia bambina amava il mare. Lo ama ancora, ancora di più.

La mia bambina sente a volte il cuore battere forte forte, magari se c’è un contrattempo e crede sempre di non farcela. Le si annebbia la vista (miopia e astigmatismo) e perde il controllo (è un Ariete). A volte fa i dispetti come tutte le bambine della sua età: già, ma quanti anni ha? E perché si sente sola nonostante il papà, la mamma e i fratellini? Amore e dipendenza sono concetti troppo complicati per una bambina in tenera età. Anche per gli adulti, ma lasciamo perdere… Si crede di amare tutto e tutti, solo il tempo non si ama perché ci porta via lontano (fa pure rima). Chissà dove e chissà perché.

La mia bambina ha nostalgia dell’aria profumata di talco e brillantina, ma prova ancora disgusto per il latte. ( Per superare la fase orale  le sarà necessario fumare, smettere e ricominciare parecchie volte. Per smettere definitivamente, ma sarà già "matura".) 

In lei combattono logica e ingenuità. È intelligenza riflessiva, la sua, direbbe la maestra, ma spesso si distrae. Abbiamo già detto che è fortemente miope? Non vede bene la lavagna ma riesce a guardare oltre le nuvole dove sogna di arrivare un giorno. Le germogliano dentro speranze e visioni come boccioli di rose, ma sono più spine che rose.

ennebi