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IL POETARLO /23 Le tempeste di Gabriela

Lo pseudonimo che Lucila de María del Perpetuo Socorro Godoy Alcayaga (1889-1957) scelse è l'unione del nome dell’arcangelo Gabriele con quello del vento del nord che, scendendo dalle cime, scatena furiose tempeste; o, forse,  è l’accostamento del nome del poeta occitano Federico Mistral, che molto incise sulla sua formazione,  a quello dell'altro poeta  che tanto amava, l'italiano Gabriele D’annunzio. Fatto sta che, verso i 25 anni, nacque Gabriela Mistral.  Da maestrina a poetessa, a giornalista e ambasciatrice della cultura ispano-americana, paladina dell’infanzia (parteciperà ai lavori dell’Onu sulla dichiarazione dei diritti dei bambini), a icona femminista. Ma  soprattutto prima donna latino-americana a vincere il  Nobel per la letteratura, nel 1945: La sua opera lirica, ispirata da  potenti emozioni, ha reso il suo nome simbolo delle aspirazioni idealiste di tutto il mondo latino-americano.

Nata e cresciuta nell’estrema indigenza (il padre aveva abbandonato  la famiglia quando lei aveva solo tre anni), si riscattò con la scrittura e l’insegnamento. Per Gabriela Mistral, infatti, insegnare era una ragione di vita: Educare è equipaggiare il motore di una barca... Serve prendere le misure, pesare, equilibrare... e mettere tutto in funzione.  E soprattutto: Siamo colpevoli di molti errori e molti difetti, ma il nostro peggior crimine sta nell’abbandonare i bambini, negando loro la sorgente della vita. Ne sa qualcosa lei, cacciata prima dalla scuola del suo paese per false accuse di furto e costretta a scappare, poi dall'università dopo aver pubblicato degli articoli in cui osava chiedere istruzione gratuita per tutti: idee rivoluzionarie! Dopo di che, la sua vita fu quella di una donna, sì, forte e anticonformista,  ma che dovette lottare con i denti per sopravvivere in un paese  conservatore come il Cile e in un ambiente letterario - guarda un po’ - dominato dagli uomini. E così, per aver dichiarato guerra al patriarcato, Gabriela Mistral non sarà mai ben vista in patria con la quale vivrà un rapporto di odio e amore. Lo dimostra il fatto che, nonostante il suo volto appaia sulla banconota da 5 mila pesos, per molti cileni  Gabriela Mistral resta solo una maestra di campagna che scrisse filastrocche per bambini. Dammi la mano e danzeremo. / Dammi la mano e mi amerai / come un solo fior saremo, / come un solo fiore e niente più. / Ti chiami Rosa ed io Speranza / però il tuo nome dimenticherai / perché saremo una danza / sulla collina e niente più.

La sua fama nasce con i tre Sonetos de la muerte,  scritti per l’amato Romelio Urreta, morto suicida e ricordato anche nella prima raccolta poetica, Desolación: Guardo scendere la neve come la polvere nella fossa; / guardo crescere la nebbia come l´agonizzante, / e per non impazzire non conto gli istanti, / perché la notte lunga ora solo comincia.

Nel 1946 a New York l’incontro con la traduttrice americana Doris Dana, dichiaratamente omosessuale, cambia il destino di Gabriela. Lei  ha 57 anni, Dana ne ha 26: nasce una relazione che farà scandalo. Ma sarà amore.

La dimensione femminile nei suoi versi si manifesta come stupore dell’origine e come forza spirituale del respiro.: Cerco un verso che ho perduto, / che a sette anni mi hanno detto. / Fu una donna facendo il pane, / la sua santa bocca vedo.

La sensibilità  di Gabriela, unica e immortale, religiosa, nella quale confluirono femminismo, idealismo, anticonformismo,   rende la sua poesia universale: tradotta in inglese, francese, italiano, tedesco e svedese, influenzò Pablo Neruda e Octavio Paz. Amo le cose che mai non ebbi, / con le altre che non ho più.

La Preghiera dell’insegnante diventa un testamento spirituale per  tutti i figli che ebbe, pur non avendoli partoriti dal suo grembo: Fa’ che io sia più madre di una madre / nel mio amore e nella difesa del bambino / che non è sangue del mio sangue. / Aiutami affinché ognuno dei “miei” bambini / diventi la poesia migliore. / E nel giorno in cui non canteranno più le mie labbra, / lascia dentro di lui o di lei la più melodiosa delle melodie.

ennebi

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Commenti: 2
  • #1

    Caterina (sabato, 11 giugno 2022 18:33)

    Grazie, Nuccia, per avermi fatto conoscere Gabriela Mistral. Dal tuo scritto emerge una figura molto interessante nel panorama letterario femminile. Vale la pena approfondirne la conoscenza.

  • #2

    Antonella (sabato, 11 giugno 2022 20:55)

    Una donna ammirabile. Ancora una volta, bravissima Nuccia, ci presenti una figura piena di travolgente energia e vivida dolcezza. Un connubio assolutamente femminile. Grazie