· 

FABULA RASA /67 Il merito di Modesta

Libero cor nel mio petto soggiorna, / Non servo alcun, né d'altri son che mia,  questo il desiderio manifesto di Moderata Fonte (1555-1592), “donna onesta” veneziana che morì a soli 37 anni -  il giorno prima di spegnersi per l’ennesimo parto,  aveva completato il suo (ultimo) libro. Dieci anni di matrimonio fra gravidanze estenuanti e la passione della scrittura, iniziata con il poema cavalleresco I tredici canti del Floridoro, in cui le protagoniste sono già soprattutto femminili.

Tanto moderata non era, Modesta da Pozzo de’ Giorgi che nel Cinquecento già protestava a nome di tutte le donne, ed era ben consapevole delle proprie condizioni di salute - tanto da fare testamento prima di partorire.  Sì, insomma, come per molte altre donne del suo tempo, una morte annunciata la sua, alla quale era impossibile scampare. Nella  biografia dell’autrice, Doglioni scrive: Non si vuol veder donna virtuosa in altro che nel governo di casa , e , naturalmente, nel numero di figli sfornati a raffica.

Ma Modesta, nei ritagli di tempo, continua a scrivere e a coltivare le sue passioni. Fino all’ultimo giorno della sua vita. Lei, che aveva avuto, da orfana, una formazione sui generis per il tempo, sotto la fortunata guida del nonno e dello zio che  intuiscono le eccellenti capacità intellettive della fanciulla.

Il saggio o, meglio, una domestica conversazione - già tutto un programma il titolo, Il merito delle donne , e il sottotitolo ove chiaramente si scuopre quanto siano elle degne e più perfette degli uomini - inserito perfettamente nella Querelle de femmes che (ahinoi!) perdura ancora oggi, venne riscoperto solo a metà degli anni Settanta (sic) dal movimento femminista.

Perfino un’istruzione elementare, allora, appariva “rovina” morale: Sogliono molti proibir alle lor donne l’imparar a legger e scriver, allegando ciò esser ruina di molte donne.

Il capolavoro della misoginia del tempo, I donneschi difetti di Giuseppe Passi, enumerava i capi principali  imputati alle donne, ma Moderata dice: Conoscendo bene quanto vagliamo, (gli uomini) invidendo al merito nostro, cercano di distruggerci.

Il dialogo fra sette donne cerca di mettere un freno alla lingua malevola della pubblica opinione maschile. Moderata incarna, in ognuna delle sue protagoniste, gli status femminili ancora oggi attuali: la vedova, la maritata da lungo tempo, la madre con figlia, la novella sposa, la giovane da marito, la nubile, la non maritata per scelta  e per giunta intellettuale!

Non è una corte o un cenacolo lo spazio scenico, ma una bellissima dimora con giardino, nel quale scorre la conversazione privata e soprattutto libera di queste donne unite da cara e discreta amicitia che vogliono parlare di sé senza ostentazioni, ma, inevitabilmente, il loro merito di essere donne pervade l’opera rendendola unica nel suo genere, appunto femminile.  Et senza aver rispetto di uomini, notassero, o l'impedissero, tra esse ragionavano di quelle cose, che gusto venivano. Partendo dalle esperienze personali questo collettivo ante litteram di autocoscienza analizza come gli uomini, che siano essi padri o figli, mariti o amanti, trattano le donne allo stesso modo: da schiave!

Se siamo loro inferiori d’autorità ma non di merito, questo è un abuso che si è messo nel Mondo che poi a lungo andare si  hanno fatto lecito, ordinario, afferma Corinna, l’indipendente, che mai accetterebbe un matrimonio imposto. Più tosto mi affogherei che sottopormi a uomo alcuno

Moderata fa confluire tutte le sue riflessioni in questo libro che, chiuso frettolosamente, sarà poi rivisto da mani altrui per l’edizione. Di certo, in questa conversazione ci sono anni di studi e, in queste sette donne, parti diverse dell’autrice.

La castità, non fine a se stessa, la solitudine come diritto, la libertà di pensiero e  azione muovono la donna - anch’essa artefice del proprio destino - in un universo rinascimentale maschilista che le relega ai margini.

Ma nel giardino di Leonora non si può e non si deve fare silenzio. Mai più.

Aveva ragione il Doglioni, quando scrisse: pareva che avesse ella in sé un qualche divino spirito di profezia!

ennebi

 

 

Scrivi commento

Commenti: 2
  • #1

    Grazia Mundo (domenica, 20 agosto 2023 16:41)

    Semplicemente unica la mia Prof. Ssa Nuccia Benvenuto!
    Grazie a lei mi riscopro sempre nuova e bella!
    Grazia Mundo
    Pedagogista e Tutor dell'apprendimento
    Trebisacce (Cs)

  • #2

    Nuccia Benvenuto (domenica, 20 agosto 2023 16:53)

    Perché sei bella! E sei anche brava nella tua professione. Felice di aver contribuito alla tua formazione.